Il giorno  19 giugno 2019, nell’aula magna del Palazzo di Giustizia Milano, gremita da giudici, Pubblici  Ministeri, giovani tirocinanti e a Avvocati, si è tenuto il corso di formazione sul ruolo del Pubblico Ministero nelle procedure di crisi di impresa, dedicato alla memoria del collega Walter Mapelli, Procuratore di Bergamo e prematuramente scomparso lo scorso aprile.

Tutto il convegno è stato pervaso dalla figura di Walter, a cominciare dal ricordo personale del Procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco che ne ha delineato la figura di infaticabile lavoratore e di esperto nel settore del diritto dell’economia penale, materia cara ad entrambi e  forse poco compresa dagli ambienti giudiziari romani.  Tutti i relatori non hanno mancato di richiamare l’impegno profuso da Walter Mapelli nella materia fallimentare e la sua convinzione di come la cultura del Pubblico Ministero dovesse essere attenta alle vicende delle crisi societarie al fine di tutelare il ceto creditorio e di d porre la dovuta attenzione alle diverse modalità dell’insolvenza, onde tentare un effettivo e possibile  risanamento del settore d’impresa.

Il ruolo del Pubblico Ministero nelle vicende fallimentari  è infatti  ancora troppo defilato e lontano da una concreta e profonda interlocuzione con le procedure fallimentari. Ciò appare particolarmente rilevante per quanto attiene la nuova normativa   del codice di impresa  che, in procinto di entrare in vigore nel prossimo agosto 2020, ha previsto l’avvio   di una  fase interlocutoria dedicata alla  situazione di crisi,  caratterizzata da una procedura di allerta idonea  a  permettere agli imprenditori  che si trovino in una situazione di pre – insolvenza  di poter continuare la propria attività di impresa al fine di evitare il fallimento e poter risanare l’azienda. La Presidente della Sezione fallimentare di Milano ha infatti evidenziato come  è fatto obbligo all’imprenditore di gestire l’azienda con la dovuta oculatezza attivando, in casi siffatti,  le misure di protezione e chiedendo l’apporto, in via meramente confidenziale, di una terna di esperti nominati dal Tribunale d’impresa, in un contesto neutro lontano dal Tribunale fallimentare. La procedura potrà essere resa pubblica solo su domanda dell’imprenditore.

La seconda parte del convegno è stata dedicata alla gestione dei beni (e aziende) sequestrate e confiscate in via preventiva secondo il codice antimafia. Tutti i relatori – ivi compreso il presidente di sezione delle Misure di prevenzione Fabio Roia – hanno tenuto a precisare l’importanza dell’impegno istruttorio del pubblico ministero nella fase propositiva del sequestro e della confisca attraverso l’attivazione di indagini volte ad accertare la consistenza e utilità  dei beni acquisibili al patrimonio dello Stato in un’ottica di effettiva sottrazione alla criminalità organizzata di imponenti risorse. E’ stata poi evidenziata la necessità di un’effettiva tutela dei terzi in caso di confisca allargata e per equivalente, attraverso il rispetto dei principi europei di ragionevolezza, adeguatezza e proporzionalità delle misure.

Al termine del Convegno ha preso infine la parola Laura Mapelli, ringraziando a nome di tutta la sua famiglia per l’attenzione e l’affetto dimostrato. Non ha quindi mancato di citare il testamento spirituale di Walter reso in occasione di una recente intervista televisiva allorchè ebbe a segnalare il desiderio di essere ricordato, una volta andato in pensione, come un uomo nel contempo mite ed efficiente, innamorato del proprio lavoro e quindi vicino alla realizzazione della vera  felicità.

E’ l’augurio che tutti i relatori hanno espresso ai giovani magistrati che si apprestano a cominciare a svolgere questo mestiere….

Ciao Walter…. Il tuo esempio e il tuo lavoro  non saranno dimenticati.